INTRODUZIONE

Le carenze più frequenti per chi segue una dieta vegan sono costituite da una mancanza di ferro, vitamina b12, vitamina d e soprattutto calcio, in quanto questo tipo di dieta prevede l’esclusione anche dei cibi derivati da animali quali latte e uova. A limitarne ulteriormente l’assorbimento intestinale sono le fibre e altre sostanze contenute nei vegetali, le quali sono molto spesso consumate in grande quantità. Si presenta inoltre il dibattito fra chi sostiene che una dieta vegana non soddisfi al meglio l’apporto proteico giornaliero, e chi invece ritiene possibile sopperire alla mancanza di proteine animali con quelle vegetali, date da cereali, legumi ecc.







1 commento:

  1. Il ferro è contenuto tranquillamente nelle fonti vegetali, basta fare un po' di attenzione, eventualmente, alle associazioni dei vari tipi di cibi, visto che si tratta di ferro non-eme, il cui assorbimento può essere facilitato/inibito a seconda degli alimenti con cui lo si assume. La vitamina D viene sintetizzata automaticamente dall'organismo a partire dall'esposizione alla luce solare, e anzi, le proteine animali ne inibiscono la conversione in forma attiva. Il calcio è presente in maggiori quantità in latte e derivati, è vero, tuttavia si tratta di prodotti animali, che acidificano il sangue. Per combattere quest'acidità, l'organismo prende il calcio dalle ossa, rendendole quindi più fragili e facilitando l'insorgere di osteoporosi. Per la vitamina b12 esistono integratori vegani, bisogna infatti ricordare che essa è prodotta da microorganismi naturalmente presenti nel terreno, ma che, a causa del depauperamento di questo e delle norme igieniche vigenti, raramente si potrà reperire la b12 in modo naturale. La b12 che assumono gli onnivori è infatti quella somministrata agli animali che essi mangiano, o di cui mangiano i prodotti, sotto forma di integratori.

    G.B.

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