ALIMENTAZIONE VEGANA E INVECCHIAMENTO





È vero che i vegani e vegetariani, nonostante la prevalenza di carboidrati risultano più magri, più longevi e più sani? 

Questa deduzione non è affatto corretta ed è il frutto di un distorcimento delle cause (
errore di correlazione). Non ha senso dire che i vegetariani sono più magri, più longevi e più sani confrontandoli con tutta la popolazione. Si confonde una causa diretta con una indiretta. Infatti il vegetariano in genere è attento allo stile di vita e alla salute. È questa sua attenzione (causa diretta) che lo rende più longevo della media della popolazione che magari beve, fuma ecc., non il fatto che si nutre di vegetali.

In altri termini, l'insieme dei vegetariani dovrebbe essere confrontato con quello di chi è comunque attento alla propria salute, ma vegetariano non è (chi ha uno stile di vita corretto non supera il 10% della popolazione). Purtroppo questo studio nessuno lo ha ancora fatto. 

Da anni ormai si è diffusa la credenza che un'alimentazione vegana (cioè vegetariana in senso stretto, senza l'uso di proteine animali) preservi dal cancro, che la carne rossa "fa venire i tumori" ecc. Cosa c'è di vero alla luce delle attuali conoscenze mediche?

È parzialmente vero che l'alimentazione vegana diminuisce del 30% il rischio del cancro al colon e al retto. Chi consuma carne rossa (a causa dei grassi contenuti in essa; il rischio diminuisce se si scelgono carni rosse magre e se si utilizzano metodi di cottura non traumatici, evitando per esempio la griglia) o altri cibi animali grassi (formaggi grassi) è quindi più a rischio per questi DUE tipi di tumore. Le più recenti ricerche dimostrano però che non sono i grassi saturi il fattore di rischio, ma il loro ABUSO: in soggetti normopeso il fattore di rischio non è aumentato.


È falso che l'alimentazione vegana protegge da tutti i tumori. Per esempio una ricerca condotta su 350.000 donne per un periodo di 6-15 anni da ricercatori della Harvard School of Public Health di Cambridge, nel Massachusetts ha dimostrato che non c'è nessuna prova convincente di una significativa diminuzione del rischio di tumore del seno nelle donne che consumano frutta e verdura in abbondanza. La ricerca ha peraltro dimostrato come nelle donne obese il rischio di tumore al seno sia più alto. Perché questa ricerca è importante? Perché dimostra che il presunto ruolo anticancro di frutta e verdura è decisamente ridotto se si considerano individui "magri". In sostanza si deve modificare la precedente posizione secondo cui esisterebbero alimenti (come i grassi di origine animale) che favorirebbero i tumori in quella secondo cui alcuni alimenti sarebbero tanto più a rischio quanto più il soggetto è sovrappeso. 


Anche se preserva solo in parte dai tumori all'apparato digerente (anche i vegani muoiono di cancro), potrebbe essere un aiuto per tutti coloro che sono esposti a fattori di rischio o sono geneticamente predisposti a questo tipo di tumori. Se però si traduce in numeri (su 100 morti si considerano quelle per tumore; su queste si considerano quelle per tumori all'apparato digerente e infine si considera il diminuito rischio del 30%, che non è poi molto) si scopre che un'alimentazione vegana non ha un'incidenza significativa sulla vita media, tenendo conto che comporta anche svantaggi dal punto di vista salutistico, altrettanto provati come la riduzione del rischio tumorale. La genetica ha ormai dimostrato che la frase "siamo ciò che mangiamo" è solo parzialmente vera perché è anche vero che "siamo ciò che nasciamo".
 

È sbagliato pensare che basti un'alimentazione vegana per proteggersi dai tumori all'apparato digerente. Infatti uno studio del dipartimento dell'Agricoltura statunitense su 71 tipi di broccoli ha rilevato che le quantità di glucorafanina (la sostanza che dovrebbe proteggere dal cancro) varia enormemente a seconda del tipo. In alcuni broccoli è addirittura assente. I nutrizionisti americani alla luce di queste scoperta pensano di realizzare ibridi ricchi di glucorafanina, addirittura con l'impiego della genetica. 
Ciò forse non piacerà ai vegani più naturalisti, ma il mondo va avanti. Infatti le varietà attuali più ricche di glucorafanina sono quelle più amare, meno appetibili (la glucorafanina è legata a un'altra sostanza dal sapore nettamente amarognolo) e quindi probabilmente non basteranno le tecniche tradizionali per ottenere ibridi che possano essere accolti favorevolmente dai consumatori. Lo stesso procedimento si pensa di attuare anche per i pomodori, aumentando il contenuto di licopene, un antiossidante che attacca i radicali liberi. Attualmente la quantità di licopene è proporzionale alla temperatura del luogo di coltivazione: i pomodori coltivati a Napoli contengono più licopene di quelli coltivati in Lombardia.
Fonti: http://www.dietaesportlab.it/dsp/archivio-blog/alimentazione-vegana-e-salute.html?tmpl=component&type=raw

CONTROPARTE VEGANA

L’alimentazione vegan è molto più ricca e nutriente di quanto si voglia pensare, una scorretta informazione porta a convinzioni errate e parziali. Il vegano si nutre principalmente di frutta e verdura di stagione, cereali, soia, tofu, legumi, seitan e alghe ricchissime di sali minerali, proteine e vitamine, quindi l’immancabile frutta secca.

La possibilità di mangiare in modo etico negli ultimi anni ha coinvolto anche la grande distribuzione, che si è rifornita velocemente di prodotti vegan pronti o da combinare per ricette gustose. La sperimentazione di nuove ricette, come ad esempio è illustrato su Vegan Blog, garantisce una varietà di prodotti freschi e nutrienti per una corretta alimentazione. Chi si avvicina alla scelta Vegan lo fa in modo consapevole, dopo un percorso di vegetarianesimo e con le informazioni per un’alimentazione alternativa alla solita composta da proteine animali. Come sempre la regola è quella di informarsi in modo completo, consultando eventualmente anche un medico e istruendosi il più possibile con letture a tema. Sul sito di VegFacile viene gradualmente illustrato in modo semplice il percorso che conduce all’alimentazione vegan.

Dal punto di vista medico il vegano è fisicamente molto più sano di un onnivoro; test e riscontri medici hanno evidenziato che è meno esposto a problemi di natura cardiovascolare, alcune tipologie tumorali, morbo di Alzheimer, ipertensione, obesità e diabete di tipo 2. Un riscontro positivo lo si è notato anche nei confronti di asma, artrite, calcoli, cataratta e un minore accumulo di inquinanti ambientali. Per compensare eventuali carenze di B12 il vegano può ricorrere a cibi di natura vegetale oppure integratori naturali non testati sugli animali.

Una fonte molto sensibile di B12 è l’alga Nori, la stessa utilizzata per il sushi, oppure alcuni derivati fermentati della soia (come il tempeh) e i germogli.

Fonti: http://www.greenstyle.it/guida-dieta-vegana-9986.html#ixzz2DhkEPi6V



I convinti sostenitori del veganismo affermano che, se la dieta vegana è correttamente impostata, essa è in grado di soddisfare i fabbisogni nutrizionali dell’organismo, e sembra avere un effetto protettivo nei confronti di patologie come diabete, malattie cardiovascolari e cancro. A livello istituzionale, le opinioni sono discordanti; mentre, ad esempio, la American Dietetic Association e la British Nutrition Foundation supportano questa concezione positiva, in Svizzera e Germania gli Enti preposti (Società Svizzera di Nutrizione, SSN e Deutsche Gesellschaft für Ernährung, DGE) sconsigliano la dieta vegana, soprattutto per bambini, anziani e donne incinte.


Il giornalista William Jarvis, con un suo intervento sul periodico Nutrition & Health Forum, interpretando un pensiero diffuso attacca senza mezzi termini il ‘cuore’ del veganismo. Secondo questa visione del mondo, infatti, tutte le forme di vita sono sacre e hanno un eguale valore. Ma, obietta Jarvis, queste convinzioni possono portare a
situazioni assurde quali il tollerare che le zanzare possano liberamente diffondersi e trasmettere la malaria, o che le vipere se ne vadano in giro indisturbate”.

Secondo Steven Davis, professore presso la Oregon State University, non è affatto vero che consumare soli vegetali non causi la morte di animali, anzi. Sembra quasi una battuta ma, in fin dei conti, se ci si pensa bene durante le operazioni agricole sono molti gli organismi che trovano la morte. Basti pensare a quanti animali vengono schiacciati dalle ruote dei trattori, oppure da aratri ed erpici. Per non parlare dell’eventuale utilizzo di pesticidi, veleni e prodotti fitosanitari: secondo uno studio americano, sembra che almeno dieci topi per ettaro vengano uccisi ogni anno dalle pratiche agricole.

Fonti: http://www.guidaconsumatore.com/alimentazione/alimentazione-vegana.html


14 commenti:

  1. "durante le operazioni agricole sono molti gli organismi che trovano la morte". Peccato che gli animali da allevamento mangiano i prodotti delle operazioni agricole di cui parlate e per fornire le stesse calorie di cibo agli uomini ne consumano dieci volte rispetto a un consumo diretto di vegetali. Se un vegano "uccide" indirettamente tramite l'agricoltura 100 insetti, l'onnivoro consumando la bistecca ne uccide 1000. Ovvio che tra le due scelte quella che causa minor sofferenza e morte resta sempre quella vegana.

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  2. Ahahahah Che carino il vegano che ha commentato!! L'impatto ambientale delle colture intensive e OGM è devastante e molto (ma molto) peggiore di un - in confronto banale - allevamento intensivo (al quale sono assolutamente contraria, chiariamolo). L'agricoltura, purtroppo per il vegano di prima, non uccide 100 insetti, ma una varietà di animali, inclusi roditori e volatili. Il vegano dovrebbe nutrirsi solo di ciò che si trova in natura in forma naturale o che coltiva direttamente da sé. In aggiunta, un uomo che valuta di più la sopravvivenza di altri animali rispetto a quella dei propri simili è un abominio contro natura. Dulcis in fundo, se la dieta vegana fosse adeguata all'uomo, i vegani non dovrebbero assumere B12, calcio, e integrare le proteine che non riuscirebbero altrimenti ad acquisire con la loro normale dieta. Per quanto possa apprezzare il voler difendere gli animali e il lottare contro l'abuso della natura (che avviene soprattutto tramite le colture intensive e la manipolazione genetica delle coltivazioni), essere vegetariano (ovo-latto-vegetariano) è senza dubbio alcuno una scelta più sensata...

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    1. Come si capisce che non conosci e non sai nulla dell'essere vegano. Come questo articolo del resto. Una serie di banalità

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  3. Ma comunque aldila di tutto é dato di fatto che i vegani vivono di piu e meglio. Inoltre oggi é venuta a galla che la storia delle carenze di ferro e della b12 attribuite ai vegani é una superbufala. :-)

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  4. Scusa Phil, ma potresti citare delle fonti a sostegno di quanto sostieni, in particolare del fatto che i vegani non vanno incontra a carenza di B12?
    E, domanda più seria: quali sono i dati sull'Alzheimer e la dieta vegana?

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  5. "Una fonte molto sensibile di B12 è l’alga Nori" <== questa è una fonte di B12 NON bio-disponibile.
    L'unica fonte di B12 affidabile e biod-isponibile è quella che compri in farmacia, in forma di Ciano-cobalamina, o meglio ancora idrossi-cobalamina e metil-cobalamina.

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  6. E' semmai una bufala che i vegani possano fare a meno della vitamina B12. Inoltre, se andate su wikipedia scoprirete che sostanze come la taurina o la carnosina non possono venire assimilate dai vegetali ed infatti i loro livelli sono assenti o negligibili per coloro che osservano una dieta strettamente vegana. Infine, in varia misura, i vegani possono mostrare anche carenze di ferro, zinco, iodio, vitamina D, acido docosaesanoico e altri composti ancora, a seconda delle predisposizione fisica di ciascuno.

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  7. Un diminuito rischio di cancro del 30/100 lo definite trascurabile? L'uomo non ha ne la dentatura ne l'intestino adatto a digerire carne. Siete davvero sicuri che l'essere umano ha bisogno di bidodicizzare il sangue? Se davvero ci fosse bisogno di tutta questa vitamina b12 (che rende il sangue grasso) la natura l'avrebbe provveduta attraverso i suoi prodotti. A nessuno viene in mente che se in natura c'è ne poca forse è perché ne abbiamo bisogno di quel poco?

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  8. I miei denti possono anche masticare la carne e il mio stomaco può digerirla. Insomma, sono onnivoro. Spero che anche voi sappiate di esserlo. il mio corpo contiene taurina, carnosina e vitamina B12, tutte presenti nella carne, e senza di queste sostanze non potrebbe vivere in salute. Spero che anche voi sappiate di possedere tali sostanze nel vostro corpo, a riprova del fatto che siete onnivori.

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    1. Anche le mucche riuscivano a mangiare la carne...... poi gli è venuto il morbo.

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  9. Il più grande studio finora condotto in ambito di epidemiologia della nutrizione è stato il cosiddetto "Epic Oxford" che ha compreso un follow-up di 500000 individui in 10 diverse nazioni europee. Dai risultati si evince che la carne processata (salumi, insaccati) fa male, la carne rossa non fa male se mangiata con moderazione, le carni bianche non fanno male così come alcuni prodotti caseari, mentre il pesce fa bene. Un altro studio che conferma i risultati è il seguente: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23486512 . Sempre dallo studio _Epic risulta che i vegani sono deficienti di vitamina B12: http://www.epic-oxford.org/publications/1554/serum-concentrations-of-folate-and-votamin-b12-by-diet-group. Potrei citarvi numerosi altri studi, ma vi basterà andare su PubMed e scrivere le parole chiavi "Vegan deficiency". Infine se scrivete "no longer vegan" su youtube troverete le ormai interminabili file di vegani pentiti che hanno interrotto la dieta a causa di problemi di salute. Da un altro studio si evince che anche i vegetariani stanno peggio dei mangiatori di carne: http://www.pallequadre.com/2014/04/salute-dei-vegani-peggiore-della-nostra.html . I limiti di questi studi comunque è che sono tutti di tipo 2osservazionale" dove cioè la correlazione non significa causazione. Chi non ha confidenza con questo genere di studi sceglierà sempre di stare con un partito o con l'altro. L'india è il Paese più vegano/vegetariano al mondo, ma è anche quello col più alto tasso di malattie come diabete, infezioni, ecc.. Quindi l'unica vera ricetta per vivere in forma è quella di non essere sedentari. Infatti le più alte percentuali di cancro si trovano nei paesi più industrializzati che hanno il più alto tasso di sedentarietà. Mangiare tutto con la dovuta moderazione e muoversi il sedere sembra in assoluto la ricetta migliore.

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    1. grande li hai sputtanati, sti vegacazzi di merda possono continuare a mangiare la merda e stare male, ma non dovete rompere il cazzo a tutti gli altri che mangiano di tutto. Tanto siete una percentuale bassissima, quasi inesistente. Ah e fate i bravi perchè per ora servite alle multinazionali a fare molti soldi con il vostro sterco di cibo. Ma in futuro potremmo anche decidere di farvi fuori e non sarebbe difficile, per niente MUAHAHAHAHHAA.

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    2. e quest'anno ci siamo mangiati il pipistrello, e tu qui sotto che ci chiami vegacazzi ti manderei a FC te e i tuoi compagni di merende. Dovrebbe beccare solo voi mangiatori di cadaveri., Purtroppo non è così.

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  10. Che ridere... penso sempre che bisogna provare su se stessi, io vegano da 3 anni non ho carenza ne di B 12 ne di D... con il sole che ho preso quest estate si è alzata tantissimo... per il resto tutto ok! Speriamo e ognuno mangi ciò che vuole.

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