Come già detto c’è chi invece ritiene possibile
sopperire alla mancanza di proteine animali con quelle vegetali, date da
cereali, legumi ecc. Purtroppo la cosa non è così
semplice (ecco dove cade l'autogestione), perché, a differenza delle carni, i
singoli vegetali non hanno uno spettro aminoacidico completo. Per esempio nei
cereali c'è una percentuale trascurabile di lisina, mentre nelle leguminose non
c'è la metionina.
Occorre pertanto fare un cocktail molto
preciso per avere un'alimentazione proteicamente corretta. In sostanza ciò che
è teoricamente possibile (un perfetto soddisfacimento del fabbisogno proteico)
in pratica non lo è, vista la scarsa variabilità nel mondo vegetale di sorgenti
proteiche.
Inoltre se le proteine vengono derivate dalla soia occorre tener conto che, quando il fabbisogno proteico si risolve per oltre il 20% con derivati della soia, s'introducono nell'organismo sostanze (fitati) che possono inibire l'assorbimento di alcuni minerali come lo zinco.
Nelle diete con carenza di pesce mancano fonti dirette di EPA (acido eicosapentaenoico) e di DHA (acido docosaesaenoico), fondamentali per una buona alimentazione. Molte ricerche (provenienti anche da ambienti vegetariani) sollevano dubbi sulla capacità di convertire l'alfa-linolenico in EPA e DHA e la conversione è ancora più dubbia nei bambini.
Inoltre se le proteine vengono derivate dalla soia occorre tener conto che, quando il fabbisogno proteico si risolve per oltre il 20% con derivati della soia, s'introducono nell'organismo sostanze (fitati) che possono inibire l'assorbimento di alcuni minerali come lo zinco.
Nelle diete con carenza di pesce mancano fonti dirette di EPA (acido eicosapentaenoico) e di DHA (acido docosaesaenoico), fondamentali per una buona alimentazione. Molte ricerche (provenienti anche da ambienti vegetariani) sollevano dubbi sulla capacità di convertire l'alfa-linolenico in EPA e DHA e la conversione è ancora più dubbia nei bambini.
Da dove possono ottenere le proteine i vegetariani e i
vegani?
Contrariamente a quanto si pensi, le proteine
non rappresentano nessun problema nella dieta di vegetariani e vegani.
Tutti i vegetali contengono amminoacidi che vengono utilizzati dal nostro
corpo per creare le proteine. Se si assumono calorie sufficienti e una grande
varietà d'alimenti vegetali, l'apporto di proteine sarà quindi adeguato.
Il mito della combinazione delle proteine
Quasi tutti gli alimenti contengono proteine e in generale tutte le proteine contengono alcuni dei 20 amminoacidi presenti in quantità diverse. Gli alimenti con delle buone quantità di amminoacidi essenziali si dicono alimenti con proteina completa.
Ecco alcuni esempi di vegetali con proteina completa:
la quinoa, l'amaranto, il grano sarraceno, i semi di canapa, semi di soia e la
spirulina. Si potrebbe pensare che per permettere agli amminoacidi di lavorare
insieme nel corpo debbano essere consumati durante uno stesso pranzo. Ma non è
così!
Non abbiamo bisogno di combinare le proteine in questo
modo per ottenere un ottimo stato di salute, ma basta mangiare una grande
varietà di alimenti che ne contengano varie.
Le proteine
vegetali
I legumi, i frutti secchi e i semi di soia sono alimenti ricchi di
proteine di origine vegetale. Di quante proteine abbiamo bisogno?
Qual è la quantità
giornaliera raccomandata di proteine? Generalmente, se mangi
abbastanza calorie e ottieni energia sufficiente durante il giorno, allora
starai ricevendo la quantità di proteine sufficienti.
Tutti gli alimenti vegetali contengono proteine. È
raro trovare una carenza proteica in una dieta vegetariana varia. Certo se si
mangia solo burro, zucchero e alcol, ciò potrebbe non andare a tuo favore.
Carenza di
proteine nei vegetariani o vegani
La carenza di proteine non è molto comune in paesi
come gli Stati Uniti o il Regno Unito, dove la maggior parte della popolazione
ha accesso a un'adeguata alimentazione. Nei paesi in cui la povertà è più
diffusa invece, la mancanza di proteine rappresenta un problema importante.
L'eccessivo consumo di proteine, soprattutto di
origine animale, è molto più comune nei paesi industrializzati. È stato inoltre
vincolato a malattie diventate comuni come il cancro e le malattie al cuore.
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