I PARERI CONTRARI



  • Secondo l’AIRC, l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) la cucina vegan non è bilanciata, in particolare nei bambini, perché “esclude qualsiasi prodotto di origine animale, compresi uova e latte” e questo può determinare “gravi deficienze di vitamina B12 e di ferro. La carenza di vitamina B12 può dar luogo a malattie del sistema nervoso e predispone all’Alzheimer, mentre la carenza di ferro provoca anemia”. La soluzione più semplice, gli integratori, non sarebbero efficaci come le sostanze naturali assunte attraverso i cibi. Quella giusta? I cereali: se ne devono consumare almeno sei porzioni ogni giorno (30 grammi di cereali per la colazione).
  • Secondo la professoressa Susanna Esposito:"La somministrazione di una dieta contenente proteine di origine animale è essenziale per una crescita corporea adeguata. Su questo punto tutta la letteratura scientifica è concorde - ribadisce l'esperta - . Inoltre, con le proteine, gli alimenti di origine animale assicurano un corretto apporto di altre sostanze, quali minerali e alcune vitamine che sono indispensabili perché non si manifestino carenze". Secondo l'esperta, le carenze legate alle diete vegetariane strette, o a quelle con uovo e latte non adeguatamente bilanciate, si evidenziano molto più facilmente nel bambino perché la superiore velocità di crescita del soggetto in sviluppo richiede apporti proporzionalmente maggiori rispetto a quelli richiesti dall'adulto. 
  •  Nico Valerio, noto teorico in Italia dell'alimentazione sana e naturale, della prevenzione e terapia con i cibi, del vegetarismo, sostiene che un’alimentazione vegetariana corretta, cioè completa di tutti i principi nutritivi, non è controindicata neanche nei bambini. Anzi, li preserva da disturbi, dismetabolismi (p. es. sovrappeso e tendenza al diabete, ultime novità delle patologie infantili) e numerose malattie, riducendone molto il rischio. Mentre, una dieta vegan si è dimostrata carente dal punto di vista nutrizionale e quindi molto rischiosa, in particolar modo per i più piccoli. Inoltre, sostiene che il latte della madre vegan può essere carente di sostanze nutritive, e quindi non bastare al bambino lattante. Specialmente se la madre è vegan da anni. Infatti, le riserve nel fegato della vit. B12 si esauriscono dopo pochi mesi o molti anni, a seconda della salute e dei farmaci assunti.
  •  Secondo il parere della scrittrice alimentare ex-vegana Nina Planck, è da irresponsabili eliminare i derivati animali dalla dieta di un bambino. Denuncia anche la carenza nella nutrizione del bambino piccolo, lattante o da poco svezzato, di acidi grassi essenziali, tra i quali il DHA o acido docosaesanoico (uno degli omega-3 più efficaci), coinvolto anche nello sviluppo del cervello e dell’occhio, oltre ai ben noti problemi generali dovuti all’assenza totale dell’essenziale vitamina B12 - gravissima specialmente per i lattanti, che non hanno le riserve degli adulti nel fegato - e alla carenza di vitamine A e D, e di minerali come calcio e zinco.


Fonti:
www.dettofranoi.it ; alimentazione-naturale.blogspot.itwww.ninaplanck.com ; www.repubblica.it/salute/alimentazione ; www.nytimes.com.

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